La dieta chetogenica fa male al cuore?

16/04/2023
La dieta chetogenica fa male al cuore?

Questo è quello che sembrerebbe leggendo alcuni articoli sul web che citano uno studio presentato in una conferenza tenuta congiuntamente dall'American College of Cardiology e dalla World Heart Federation.

Dobbiamo davvero preoccuparci o si tratta nuovamente di titoli amplificati o di studi ambigui?

 

Cosa dice lo studio

In questo studio il team di ricerca ha analizzato i dati della UK Biobank, un database prospettico su larga scala con informazioni sulla salute di oltre mezzo milione di persone che vivono nel Regno Unito che sono state seguite per almeno 10 anni. 

Al momento dell'iscrizione alla biobanca, 70.684 partecipanti hanno compilato un questionario dietetico di 24 ore auto-riferito e, allo stesso tempo, si sono sottoposti a prelievo di sangue per controllare i loro livelli di colesterolo. I ricercatori hanno identificato 305 partecipanti le cui risposte al questionario indicavano che la loro dieta durante il periodo di riferimento di 24 ore soddisfaceva la definizione dello studio di una LCHF (Low Carb - High Fat), definita come il consumo di non più del 25% delle calorie giornaliere dai carboidrati, o meno di 100 gr. al giorno e al contempo più del 45% delle calorie proveniente dai grassi.

I ricercatori hanno confrontato questi 305 soggetti con 1.220 individui che avevano seguito una "dieta standard" e hanno costituito il gruppo di controllo. Il 73% dei partecipanti in ciascun gruppo era costituito da donne e l'età media del gruppo era di 54 anni, mentre l’indice di massa corporea (BMI) di circa 27, che li collocava nella categoria "sovrappeso".

Ebbene, sulla base di autovalutazioni, le persone che hanno seguito una dieta LCHF hanno consumato meno proteine vegetali e un'elevata quantità di grassi animali e saturi rispetto a coloro che hanno seguito una dieta standard e secondo i risultati, avevano maggiori probabilità di avere diabete, indice di massa corporea elevato e obesità. Inoltre, il 9,8% dei del gruppo LCHF rispetto al 4,3% del gruppo controllo ha sperimentato un evento cardiovascolare, tra cui un’occlusione delle arterie, un infarto o un ictus durante il periodo di follow-up e i livelli di colesterolo LDL e apolipoproteina B (ApoB) significativamente più alti.

 

VALORI MEDI A CONFRONTO TRA IL GRUPPO LCHF E DIETA STANDARD

ApoB (1,09 vs. 1,04 g/L; P < 0,001)

Colesterolo LDL (3,8 vs. 3,64 mmol/L; P = 0,004)

Colesterolo totale (6,08 vs. 5,85 mmol/L; P = 0,002)

Trigliceridi (1,34 vs. 1,53 mmol/L; P = 0,001)

 

Lo studio conclude: “Sulla base dei nostri risultati per gli endpoint primari e secondari, dimostriamo che in questa coorte di popolazione di discendenza britannica, il consumo abituale di una dieta autodichiarata a basso contenuto di carboidrati e ad alto contenuto di grassi era associato ad un aumento dei livelli di colesterolo LDL e ApoB e aumento del rischio di evento cardiaco avverso maggiore".

 

Quali sono i limiti dello studio

1) Innanzitutto la dieta in questione non era una dieta chetogenica, ma è stata definita LCHF, ovvero “Low Carb - High Fat”. I ricercatori riferiscono di aver definito la dieta LCHF "simil-cheto", e non “chetogenica” per la sua maggiore quantità di carboidrati e dei livelli inferiori di grassi rispetto a una dieta propriamente chetogenica. La quantità di carboidrati della cosiddetta "simil-cheto" poteva raggiungere anche i 100 gr. al giorno!

 

In effetti, i valori medi del corpo chetonico BHB nel gruppo LCHF era poco superiore a 0,1 mmol/L (contro 0,06 mmol/L nel gruppo”standard”), quando è ben noto che la chetosi è definita quando i livelli di BHB superano i 0,5 mmol/L.

Quindi non si trattava di una dieta chetogenica.

 

E anche se fosse stata una chetogenica, sarebbe comunque ben differente dalle terapie nutrizionali medicalmente assistite come le VLCKD, in cui l’apporto lipidico è davvero estremamente ridotto e in cui la chetosi viene indotta spesso con apporti di carboidrati inferiori ai 30 gr. al giorno.

2) Un altro limite dello studio è che, anche in questo caso, si tratta di uno studio osservazionale per cui non è possibile stabilire un rapporto di causa-effetto.

3) Ulteriori limitazioni riguardano il fatto che la dieta non è stata monitorata, ma dichiarata spontaneamente sulla base di autovalutazioni in un solo momento e che i livelli di colesterolo sono stati rilevati solo una volta.

4) Inoltre, le caratteristiche come BMI, obesità e diabete dei due gruppi “LCHF” e “dieta standard” erano differenti, distorcendo potenzialmente i risultati.

 

Conclusioni

In altre parole, potrebbe essere che le persone nella biobanca del Regno Unito che hanno riferito di consumare una dieta LCHF fossero a maggior rischio di malattie cardiache non a causa della dieta ma perché le persone che scelgono questa dieta erano intrinsecamente a rischio più elevato.

Avremmo bisogno di altri tipi di ricerca, come studi randomizzati per comprenderlo appieno, anche se non stupirebbe affatto che una dieta composta da grassi per più del 45% sia associata a maggiori livelli di colesterolo.

In altre parole, questi risultati dimostrano che elevate assunzioni di prodotti animali e grassi sembrano aumentare la probabilità o il rischio di un evento cardiaco; e anche questo è qualcosa con cui la scienza è d'accordo da decenni.