7 benefici della dieta chetogenica

10/03/2021
7 benefici della dieta chetogenica

La dieta chetogenica è una terapia nutrizionale nata agli inizi degli anni ’20 del secolo scorso per il trattamento dell’epilessia infantile. Oggi viene ampiamente applicata in diversi settori della medicina: non solo per il dimagrimento, ma anche in neurologia, ginecologia e persino in oncologia.

Vediamo quali sono i vantaggi di questa terapia nutrizionale.

 

1- EFFETTO ANTI-INFIAMMATORIO: la dieta chetogenica è nota per i suoi effetti anti-infiammatori. Sembra infatti che il principale chetone, il BHB possa attivare i geni che migliorano la funzione mitocondriale e diminuire lo stress ossidativo.

Inoltre, l'infiammazione cellulare è attivata o inibita da un complesso proteico chiamato Nf-kB (Nuclear factor kappa-light-chain-enhancer of activated B cells) che controlla la trascrizione del DNA, la produzione di citochine e la sopravvivenza cellulare. La chetosi, attivando la via dell’AMPK, aiuta a regolare l'energia e inibire le vie infiammatorie dell’Nf-kB.

 

2- DIMINUZIONE DELL’APPETITO: tra i benefici, bisogna citare gli effetti benefici della dieta chetogenica sui cosiddetti mediatori della fame come la grelina, la colecistochinina e l’ormone PYY, che portano ad avere una inferiore percezione dell’appetito sia durante che dopo aver interrotto la terapia nutrizionale.

 

3- MIGLIORAMENTO DEL MICROBIOTA INTESTINALE: in un recente articolo pubblicato Cell Host Microbiome, sono stati identificati i cambiamenti specifici delle diete chetogeniche sul microbiota intestinale collegati a una riduzione delle cellule Th17 proinfiammatorie. Altri studi mostrano come le VLCKD a base di siero di latte o proteine vegetali producano una composizione del microbiota più sana rispetto a quelli contenenti proteine animali.

 

4- PERDITA DI GRASSO CORPOREO: in condizioni di bassi livelli di insulina e alti livelli di glucagone, l'attivazione della lipolisi e lo stato di chetosi forniscono gli acidi grassi e i corpi chetonici come fonte di combustibile preferite per la maggior parte dei tessuti. Questo significa che se la dieta è ipocalorica il deficit avviene a carico del tessuto adiposo.

 

5- MANTENIMENTO DEL TESSUTO MUSCOLARE: come abbiamo appena accennato, l’organismo si rifornisce di energia a partire dagli acidi grassi di riserva. La conseguenza è che le richieste di glucosio da parte del corpo umano diminuiscono vertiginosamente man mano che lo stato di chetosi aumenta. E quando le richieste di glucosio sono basse, la gluconeogenesi (la formazione di glucosio a partire da substrati diversi dal glucosio stesso) diminuisce. Quindi non sarà necessario catabolizzare le proteine muscolari.

 

6- AUMENTATA ADERENZA ALLA DIETA: sono diversi i fattori che incidono sull’incremento della compliance: la rapida perdita di peso iniziale unita ad una percezione inferiore della fame tende a motivare estremamente il paziente e a portarlo verso il completamento del percorso nutrizionale in misura maggiore rispetto a quando si segue un percorso ipocalorico bilanciato.

 

7- VANTAGGIO METABOLICO: L'utilizzo, a fini energetici, di substrati diversi dai carboidrati sembra essere un processo "costoso" per l'organismo e può portare a un maggiore consumo calorico. Il ruolo del dispendio energetico per la gluconeogenesi sommato all'effetto termico delle proteine è stato confermato da diversi autori e il costo di questo processo è stato calcolato intorno alle 400-600 Kcal al giorno.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Bibliografia

 

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